Giuria design e packaging

UN PREMIO AL MIGLIOR DESIGN

Siamo convinti che il valore del vino italiano sia sostenuto dallo straordinario successo del made in Italy. E a sua volta, che il vino brillantemente sostenga il made in Italy. Questo è indissolubilmente legato anche all’estetica, al design, alla capacità di creare bellezza.
Così, una grande bottiglia tricolore dovrebbe contenere un vino eccellente, ma anche presentarsi con l’abito migliore, con una etichetta meravigliosa, comunicativa e rispettosa di criteri di proporzione ed eleganza. Ecco perché al premio enologico affianchiamo il Premio Design e Packaging: tutti i vini meritevoli, secondo la giuria di degustatori, del premio wow di Civiltà del bere (vedi I criteri di valutazione) saranno anche tutti osservati, analizzati e giudicati da professionisti di livello internazionale nel campo dell’identità visiva che conferiranno una menzione di merito. I designer valuteranno in particolar modo l’etichetta, ma anche il complesso delle scelte estetiche: capsule, retro etichetta e tutto ciò che, consentito dalle leggi, viene scelto dalle aziende vinicole per presentare al meglio il proprio prodotto. Al termine, comunicheremo i vincitori del Premio Design e Packaging, quale “lode” a quei vini che possiamo considerare esempi assoluti, magnifici da vedere oltre che eccellenti e tipici secondo la giuria di degustazione.

LA GIURIA: UN TRITTICO DI ALLIEVI E MAESTRI DI DESIGN

Antonella Giardina

Antonella Giardina

Identity designer – Presidente della giuria
Laurea in filosofia e in graphic design, dal 1992 è docente di ‘Metodologia della ricerca’ presso IED Milano (Istituto Europeo di Design) e dal 2011 è docente IULM nei laboratori di ‘Creatività e Progettazione’, dove affronta le potenzialità di sviluppo delle tematiche emergenti della nostra contemporaneità, con accento particolare alle questioni legate all’identità territoriale. Autrice del saggio ‘Il marchio demiurgo. Identità strategica nell’orizzonte estetico’, edito da Lupetti (2011) ha riformulato l’interiorizzazione dei segni dell’identità (marchi commerciali e non) nelle dinamiche di fruizione estetica, proponendo una lettura retrospettica a carattere antropologico.
Dal 2014 è art director di Civiltà del bere, rivista storica di enologia, per la quale ha ridisegnato il nuovo sistema di identità visiva, che si estende agli eventi, alle pubblicazioni editoriali e ai progetti speciali. Coautrice, in qualità di designer, insieme ad Alessandro Torcoli della trilogia Vinology, edita da Rizzoli (2016) ha ideato insieme al designer Luciano Marino il Vinology system, un sistema di fruizione estetica del prodotto vino, nel quale l’intera sensorialità coinvolta nella degustazione (vista, olfatto, gusto) viene a intrecciarsi con l’asse temporale consentendo di cogliere istantaneamente l’identità di ogni singolo vino e la sua evoluzione nel tempo. Appassionata di cultura del vino legata al territorio è coautrice insieme all’archeologo Cristian Aiello della rubrica culturale ‘Nel segno di Bacco’ all’interno della quale affronta gli sconfinamenti tra filosofia, archeologia, identità e territorio. Insieme hanno coniato la locuzione ‘terroir culturale’ per indicare accanto a una specifica vocazione territoriale a carattere produttivo anche il contraltare culturale e simbolico a quest’ultima connesso. Oggi la nozione di ‘terroir culturale’ viene indagata anche in ambito progettuale (valorizzazione del bene culturale e città del futuro) e slegata dal contesto strettamente vitivinicolo.
Nel settore dell’identità visiva e in qualità di direttore creativo per Metaforma Design ha ottenuto prestigiosi premi (Eulda) e vari riconoscimenti di merito, tra cui il primo premio, con Luciano Marino, nella competizione internazionale per il miglior marchio italiano nel mondo (Wolda 2008); la targa d’oro per il sistema di identità visiva per non vedenti (Smau 1998); il primo premio ‘Grafica Italiana’ alla Biennale di Lisbona ‘Giovani artisti del Mediterraneo e dell’Europa’ (1994); il primo premio per il marchio San Valentino di Terni (1994); il primo premio per il marchio dell’Associazione Serica Italiana (1992). I suoi articoli apparsi su Linea Grafica sono stati acquisiti dal Centro Selezione dell’Università di Palermo (Istituto atto a promuovere attività di studio e ricerca nel campo delle problematiche estetiche). Sua è la voce “grafica” all’interno del ‘Dizionario illustrato del Design’ edito da De Agostini (2003).
Per l’attività di designer Maurizio Milani è stato il suo Maestro.

Il filosofo Sossio Giametta ha detto di lei “Avanti di mille leghe, impegnata con energie nuove e libere ad accettare le sfide del suo tempo. Sul piano professionale, una gigantessa”.


Armando Milani

Armando Milani

Graphic designer
Armando Milani è una delle più importanti figure internazionali della grafica italiana. Dal 2016 è presidente AGI Italia, Alliance Graphique internationale, l’associazione dei designer più prestigiosi del mondo, che promuove l’alta qualità della grafica internazionale – ne è membro eletto dal 1983.
Nato a Milano nel 1940, ha studiato con Albe Steiner presso la Società Umanitaria di Milano e ha collaborato i più importanti studi di design italiani come quelli di Antonio Boggeri e Giulio Confalonieri. Nel 1970 fonda il suo primo studio a Milano e nel 1977 si trasferisce a New York dove, prima di aprire un altro studio, collabora con Massimo Vignelli. È esperto in progetti di branding per l’ideazione di loghi, progetti di identità aziendale, design di libri e poster. Dal 2000 organizza seminari e workshop di progettazione grafica nel suo Mole Hill nel sud della Francia (Provenza / Costa Azzurra).
Ha insegnato Graphic Design presso la Cooper Union a New York, presso l’Art Directors Club di New York, presso l’Università di Lawrence del Kansas, presso Hallmark a Kansas City, presso l’Altos the Chavon (Parsons School) a Santo Domingo , presso l’Università del Messico ad Acapulco, Università di Pechino, Università di Lima Perù, Università di Karachi, Università per Stranieri di Perugia, Istituto Europeo di Design di Milano, Politecnico di Milano, Università di Napoli, Università di Santander in Spagna, Americano Università di Parigi, Biblioteca Alessandrina, Accademia di Santa Giulia di Brescia, Graphis 12 alla Mimar Sinar Univesity di Istanbul, Die Neue Sammlung München.
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti e premi in tutto il mondo tra cui il premio “Compasso d’oro” alla Triennale di Milano per il suo manifesto per Promosedia; e una medaglia d’oro alla carriera a Città del Messico. Nel 2008 una serie di manifesti e cartoline “Human Design Collection” sono state promosse dalle Nazioni Unite per promuovere il dialogo contro la violenza e l’inquinamento.
È autore dei libri ‘Una doppia vita di 80 designer AGI’, Edizioni Burgo (1996); Le sabbie mobili, Dialogos, (1997); Cinquanta poesie di Lawrence Ferlinghetti / Cinquanta immagini di Armando Milani, GAM Editrice, (2010); No Words Posters, RIT Press, Rochester (2015); 100 poster e 100 loghi, LetteraVentidue Edizioni, (2017); e sta scrivendo, attualmente, un libro sulla sua vita di designer, “Un’avventura grafica”.

Il critico francese Pierre Restany, ha detto di lui: “In piena globalizzazione informativa, creatrice di ambiguità e confusione, Armando Milani è un maestro della comunicazione nella profonda bellezza della sua semplicità. I concetti si esprimono chiaramente: la chiarezza è una virtù”.


Maurizio Milani

Maurizio Milani

Graphic designer
Maurizio Milani nasce e studia a Milano. Segue i corsi di graphic design con Albe Steiner presso la Società Umanitaria. Nel 1976 entra in partnership con il fratello fondando lo studio Armando e Maurizio Milani.
Si specializza in corporate identity, nel progetto del marchio, in segnaletica e, già nel 1981, inizia ad insegnare. Dapprima tiene corsi sul Graphic Design alla Società Umanitaria poi è docente allo IED Istituto Europeo di Design. Insegna Corporate Identity e Signage Programs presso l’Accademia di Comunicazione a Milano e Industrial Design per la Comunicazione Visiva al Politecnico. Ha tenuto master e conferenze sulla comunicazione all’Istituto Europeo del Design a Roma, al Master TdC Fashion del Tessile di Como, Viscom, alla Northern Illinois University di Chicago ed in altre numerose sedi didattiche ed aziendali.
Ha realizzato l’immagine coordinata del Gruppo Zerowatt, del Gruppo Tonolli, del Gruppo Cartario Cordenons, del Tessile di Como, della Federazione Italiana Malattie Polmonari Sociali, del Gruppo Italtel, del Gruppo Enimont, dell’Euroswiss Banking Group, di Fin.Eco Investment, del costruttore Pietro Mezzaroma e del Rione Rinascimento, il marchio Mother Earth, l’immagine Miami Film Awards ed i programmi di segnaletica per Italtel, IEO Istituto Europeo di Oncologia, Snam centri turistici, Tessile di Como, Fondazione Policlinico Mangiagalli, Ospedale Maggiore di Niguarda a Milano e per il Gruppo Magneti Marelli.
I suoi progetti sono pubblicati sui più importanti libri di grafica italiana ed internazionale. Nel 1982 entra nel Who’s Who in Graphic Art, nel 2003 in First Choice Leading International Designers, nel 2012 in One By One.
Allo studio sono state dedicate mostre in varie città nel mondo tra cui Milano, Roma, New York, Tokyo, San Paolo del Brasile, ecc. Più recenti sono le mostre “100 metri con Maurizio Milani” a Milano nel 2010 , “Maurizio Milani dal marchio alla segnaletica” nella fortezza di Sarzana nel 2015 e Viscom Italia nel 2017.
Un significativo spazio gli è stato dedicato alla Contemporary Graphic Signs 2017, mostra a Milano sui miglior designer italiani.
Nel giugno 2005 gli è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Scienze della Comunicazione dall’Università Internazionale ISFOA.

Ha detto di lui Mara Campana, storico e critico dei linguaggi della comunicazione visiva: “Nei lavori di Maurizio Milani appare evidente sia la capacità di sintesi che l’assenza di retorica, di cui non c’è traccia se non attraverso l’ironia. Grazie a questa capacità il prodotto non si trasforma mai in merce, il sistema si fa sistema in un raffinatissimo esercizio di corretta sintassi.”